Dall’innovazione alla protezione dei diritti: i quattro punti fondamentali della nuova legge UE sull’IA delineano un cammino etico per la tecnologia.
Il Parlamento Europeo ha fatto un passo significativo verso la regolamentazione dell’intelligenza artificiale (IA) con l’approvazione di una legge pionieristica, mirata a garantire la sicurezza, il rispetto dei diritti fondamentali e la promozione dell’innovazione in questo campo in rapida evoluzione. La legge, frutto di intensi sforzi diplomatici e negoziali, stabilisce un quadro normativo per l’uso dell’IA, ponendo particolare enfasi su quattro punti fondamentali:
- Applicazioni Vietate: Questa sezione della legge prende di mira specifiche applicazioni di IA ritenute pericolose per i diritti dei cittadini, come i sistemi di riconoscimento biometrico che estraggono indiscriminatamente immagini facciali da Internet e da registrazioni video, nonché pratiche di polizia predittiva e sistemi che manipolano o sfruttano le vulnerabilità umane.
- Eccezioni per le Forze dell’Ordine: Pur vietando in linea di principio l’uso dei sistemi di identificazione biometrica da parte delle forze dell’ordine, la legge ammette eccezioni in circostanze specifiche, ad esempio per la ricerca di persone scomparse o la prevenzione di attacchi terroristici, a condizione che siano rispettate garanzie rigorose.
- Obblighi per i Sistemi ad Alto Rischio: Gli sviluppatori e gli utilizzatori di sistemi di IA classificati come “ad alto rischio” dovranno adempiere a una serie di obblighi, tra cui la valutazione e la riduzione dei rischi, la manutenzione di registri d’uso, la trasparenza, l’accuratezza e la garanzia di una sorveglianza umana efficace.
- Obblighi di Trasparenza: Sistemi di IA per scopi generali dovranno soddisfare requisiti specifici di trasparenza e rispettare le normative dell’UE sul diritto d’autore. Sarà inoltre necessario etichettare chiaramente come tali immagini e contenuti audio o video artificiali o manipolati (“deepfake”).
Queste misure rappresentano un tentativo di bilanciare la promozione dell’innovazione tecnologica con la necessità di proteggere i cittadini europei e i loro diritti fondamentali. Inoltre, la legge mira a posizionare l’Europa come leader globale nella governance etica dell’IA, ponendo le basi per uno sviluppo tecnologico responsabile e orientato ai valori umani.
Il regolamento deve ancora passare attraverso ulteriori tappe procedurali prima della sua adozione definitiva e dell’entrata in vigore, prevista per 24 mesi dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE. Questa legislazione segna un momento cruciale nel dibattito globale sull’IA, stabilendo un precedente per come le società possono approcciare tecnologie potenzialmente trasformative in modo che rispettino la dignità umana e promuovano il bene comune.