Formazione per sfruttare le opportunità dell’IA e proteggere i diritti dei lavoratori.
Il Ministro Calderone sottolinea l’importanza di uno sviluppo umano-centrico della tecnologia e di politiche a sostegno dei lavoratori, mentre la Cassazione conferma il reato di stalking per le condotte di mobbing.
L’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando rapidamente il mondo del lavoro, creando nuove opportunità ma anche rischi significativi per i lavoratori. Questo è stato al centro del dibattito durante il convegno “Le sfide dell’IA – La protezione dei dati nell’era del cambiamento”, organizzato il 29 gennaio 2025 alla Camera dei Deputati dal Garante Privacy. Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha ribadito la necessità di uno sviluppo umano-centrico della tecnologia e di investimenti strategici nella formazione dei lavoratori per affrontare le nuove sfide.
IA e lavoro: il ruolo della formazione
“L’intelligenza artificiale non è l’inizio della fine. Può essere un supporto. Dobbiamo utilizzarla senza farci utilizzare da lei”, ha dichiarato il Ministro Calderone. Durante il suo intervento, ha sottolineato che la chiave per sfruttare al meglio l’IA risiede nella formazione continua e nel miglioramento delle competenze. In questa direzione, il Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) è stato ampliato per includere percorsi formativi destinati ai settori più colpiti dalla crisi. L’obiettivo è quello di ridurre il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle possedute dai lavoratori, noto come “skill mismatch”.
Attualmente, il mercato del lavoro italiano è caratterizzato da una domanda crescente di profili qualificati, con 1,4 milioni di posti di lavoro disponibili, ma il 49,4% di queste posizioni risulta difficile da coprire a causa della carenza di competenze adeguate, secondo il bollettino Excelsior.
IA, lavoro e protezione dei diritti: il richiamo alla giurisprudenza
A rafforzare il quadro delle tutele per i lavoratori è intervenuta anche una recente sentenza della Corte di Cassazione. La Terza Sezione della Cassazione penale, con la sentenza n. 32770 del 2024, ha stabilito che le condotte di mobbing possono essere ricondotte al reato di stalking previsto dall’articolo 612 bis del codice penale. Questo verdetto rappresenta un passo avanti nel riconoscimento giuridico delle vessazioni sul luogo di lavoro, che possono aggravarsi con l’uso improprio delle tecnologie, tra cui sistemi di monitoraggio o algoritmi discriminatori.
Le opportunità e i rischi dell’IA nel mondo del lavoro
L’IA può migliorare la produttività, ridurre i tempi di lavoro e automatizzare compiti ripetitivi, liberando tempo per attività più strategiche e creative. Tuttavia, se mal gestita, potrebbe anche aggravare le disuguaglianze, accentuando le difficoltà per chi non ha accesso a strumenti formativi adeguati. Per evitare questi rischi, il Ministro Calderone ha evidenziato l’importanza di politiche pubbliche che promuovano sia lo sviluppo tecnologico che la protezione dei diritti dei lavoratori.
Un altro aspetto cruciale è la necessità di una governance internazionale dell’IA. Le linee guida stabilite durante i vertici G7 Lavoro, Occupazione e Privacy richiedono un approccio comune per garantire che l’introduzione delle nuove tecnologie rispetti i principi di equità, trasparenza e sostenibilità.
Il futuro del lavoro: un equilibrio tra tecnologia e umanità
Il messaggio emerso dal convegno alla Camera dei Deputati è chiaro: l’IA non deve essere temuta, ma governata e integrata responsabilmente nel contesto lavorativo. “Grandi opportunità ci attendono se sapremo incrociare domanda e offerta di lavoro”, ha affermato Calderone, indicando che solo attraverso un impegno condiviso tra istituzioni, imprese e lavoratori sarà possibile affrontare le sfide del futuro.
Investire nell’educazione e nella tutela dei lavoratori sarà essenziale per garantire un adattamento equo e sostenibile a questo nuovo scenario tecnologico. La capacità di innovare, formare e proteggere le persone diventa, quindi, il fattore chiave per una transizione digitale che rispetti i valori umani fondamentali.