papiri ercolano intelligenza artificiale

I papiri di Ercolano, grazie all’intelligenza artificiale, raccontano una storia nascosta

Grazie all’intelligenza artificiale, i ricercatori dell’Università di Oxford hanno decifrato parte del contenuto di un papiro carbonizzato di Ercolano, aprendo nuove prospettive per lo studio della letteratura classica.

Un’importante scoperta è stata recentemente annunciata dalla Biblioteca Bodleiana dell’Università di Oxford e dal progetto Vesuvius Challenge: i ricercatori sono riusciti a decifrare, per la prima volta, parte del contenuto di un papiro carbonizzato proveniente dall’antico sito di Ercolano, sepolto dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Questo risultato è stato possibile grazie a tecnologie avanzate come la tomografia a raggi X e l’intelligenza artificiale (IA), che permettono di “sfogliare” virtualmente i fragili rotoli senza danneggiarli.

Il contesto storico: i papiri di Ercolano

Gli antichi papiri di Ercolano furono scoperti nel XVIII secolo durante gli scavi della Villa dei Papiri, una residenza romana appartenuta probabilmente a Lucio Calpurnio Pisone, suocero di Giulio Cesare. Questi manoscritti, scritti principalmente in greco e latino, costituiscono una delle più importanti raccolte di testi classici, tra cui opere filosofiche epicuree.

A causa dell’intensa carbonizzazione subita durante l’eruzione, i rotoli si presentano estremamente fragili e difficili da decifrare. Fino a poco tempo fa, qualsiasi tentativo di aprirli fisicamente comportava il rischio di distruggerli irrimediabilmente.

Tecnologia e ricerca: l’intelligenza artificiale in azione

Grazie a una combinazione di tomografia computerizzata (TAC) e algoritmi di IA, i ricercatori sono ora in grado di visualizzare l’interno dei papiri senza doverli srotolare. La Biblioteca Bodleiana e il team del Vesuvius Challenge hanno utilizzato scanner avanzati per creare immagini tridimensionali ad alta risoluzione del rotolo PHerc. 172, uno dei tre conservati a Oxford.

Il contributo decisivo è arrivato dagli algoritmi di intelligenza artificiale, che hanno analizzato i dati delle scansioni, identificando caratteri e frammenti di testo. Questo ha portato alla generazione della prima immagine leggibile dell’interno del papiro, rivelando parte di un’opera filosofica.

Cosa contengono i papiri decifrati

I primi risultati delle analisi mostrano un testo in greco antico, probabilmente attribuibile alla tradizione filosofica epicurea. Sono stati identificati circa 2.000 caratteri, distribuiti su 11 colonne di testo. Tra i temi trattati, si evidenziano riflessioni sulla natura del piacere e del benessere, argomenti centrali nella filosofia di Epicuro.

Questi frammenti rappresentano un contributo significativo per la comprensione della letteratura classica, permettendo agli studiosi di approfondire testi finora inaccessibili. Il progetto continua, con l’obiettivo di decifrare altri rotoli e ampliare il corpus delle conoscenze sull’epoca romana.

Il Vesuvius Challenge: una sfida internazionale

Il Vesuvius Challenge è un’iniziativa internazionale che coinvolge team di ricerca, esperti di IA e istituzioni accademiche di prestigio. L’obiettivo è sviluppare tecnologie sempre più avanzate per leggere i papiri di Ercolano senza danneggiarli, promuovendo al contempo la collaborazione tra discipline diverse, come archeologia, scienze informatiche e studi classici.

Il progetto è stato accolto con entusiasmo dalla comunità scientifica e ha ricevuto finanziamenti per la ricerca tecnologica e l’analisi dei reperti.

Implicazioni per il futuro della ricerca storica

Questa scoperta segna un’importante svolta per l’archeologia e gli studi classici. La possibilità di decifrare documenti antichi senza interventi fisici apre nuove prospettive per il recupero di testi perduti in altre aree archeologiche, come Pompei e altri siti romani. Inoltre, l’uso dell’intelligenza artificiale potrebbe essere applicato ad altri tipi di manoscritti danneggiati dal tempo, contribuendo a una maggiore comprensione delle civiltà del passato.

Conclusioni

Grazie alla collaborazione tra tecnologia avanzata e ricerca storica, i papiri di Ercolano stanno finalmente rivelando i loro segreti. L’integrazione tra scienza e umanesimo dimostra ancora una volta come l’innovazione possa arricchire la conoscenza del nostro patrimonio culturale.

La scoperta realizzata dalla Biblioteca Bodleiana e dal Vesuvius Challenge non è solo un successo accademico, ma anche un esempio di come le nuove tecnologie possano preservare e far rivivere le testimonianze del passato.

Lascia un commento