Rafforzare la sicurezza dell’IA: una partnership tra Gran Bretagna e Stati Uniti

In un mondo sempre più orientato verso l’intelligenza artificiale (IA), la sicurezza dei sistemi IA è diventata una priorità globale. Riconoscendo questa urgenza, Regno Unito e Stati Uniti hanno unito le forze in una partnership innovativa voluta a rafforzare la sicurezza dell’IA. Questa collaborazione, sancita da un Memorandum of Understanding firmato il 1° aprile 2024, rappresenta un passo significativo verso un approccio congiunto e coordinato per affrontare i rischi emergenti legati ai modelli di IA più avanzati.

Un lavoro condiviso per la sicurezza dell’IA

Le istituzioni di sicurezza dell’IA di entrambi i paesi collaboreranno strettamente per sviluppare e iterare rapidamente valutazioni robuste per modelli, sistemi e agenti di IA. Questa cooperazione include la condivisione di informazioni, la stretta cooperazione e lo scambio di personale esperto, sottolineando l’impegno di entrambe le nazioni a sviluppare capacità condivise e a eseguire esercizi di test congiunti su modelli accessibili pubblicamente.

Accelerare ricerca e valutazione

Attraverso questa partnership, Regno Unito e Stati Uniti mirano a sincronizzare i loro approcci scientifici e a lavorare insieme per accelerare la ricerca e la valutazione della sicurezza dell’IA. L’obiettivo è di garantire che entrambe le nazioni possano affrontare efficacemente i rischi associati all’IA, beneficiando di un pool collettivo di competenze e di una comprensione più profonda dei sistemi di IA.

Verso la collaborazione globale

Oltre a rafforzare la loro partnership bilaterale, Regno Unito e Stati Uniti si sono impegnati a sviluppare partnership simili con altri paesi, promuovendo la sicurezza dell’IA su scala globale. Questo riflette la comprensione che la sicurezza dello sviluppo dell’IA è una questione condivisa a livello globale, richiedendo un’azione coordinata per affrontare i rischi e massimizzare i potenziali benefici dell’IA.

Dichiarazioni dei Segretari di Stato

Michelle Donelan, Segretario di Stato britannico per la Scienza, l’Innovazione e la Tecnologia, ha sottolineato l’importanza di questa collaborazione come un momento fondamentale per affrontare insieme la sfida tecnologica definitoria della nostra generazione. Gina Raimondo, Segretario al Commercio degli Stati Uniti, ha ribadito che l’IA è la tecnologia definitoria della nostra epoca e che questa partnership accelererà il lavoro delle istituzioni in tutti gli aspetti dei rischi associati all’IA.

Verso un futuro di IA sicura

Con questa partnership, Regno Unito e Stati Uniti non solo rafforzano la loro “relazione speciale” ma pongono anche le basi per un approccio comune alla sicurezza dell’IA che è vitale per il benessere della società globale. Condividendo informazioni vitali, ricerca tecnica fondamentale sulla sicurezza e la sicurezza dell’IA, entrambe le nazioni si impegnano a costruire un fondamento scientifico comune che possa guidare la ricerca e lo sviluppo sicuri dell’IA oggi e nel futuro.

Innovazione legislativa in Emilia Romagna: Intelligenza Artificiale al servizio delle Leggi

Savia, il pionieristico progetto AI che mira a migliorare la qualità legislativa, trasparenza e efficienza.

L’Emilia-Romagna si pone all’avanguardia nell’innovazione legislativa attraverso l’introduzione dell’intelligenza artificiale nel processo di formulazione delle leggi. Il progetto “Savia” rappresenta un passo significativo verso la creazione di normative di alta qualità, sfruttando la tecnologia per valutare l’impatto e l’efficacia delle leggi ancor prima della loro promulgazione. Questa iniziativa, unica nel suo genere in Italia, è il risultato della collaborazione tra l’Assemblea legislativa regionale e il Consorzio interuniversitario Cineca. Presentato a Bologna, “Savia” promette di rendere il processo legislativo più trasparente, informativo e, soprattutto, più efficace, rispondendo alle esigenze della comunità regionale e migliorando il supporto fornito alle funzioni istituzionali dell’Assemblea e delle Amministrazioni territoriali.

Le potenziali criticità

Il progetto “Savia”, che introduce l’intelligenza artificiale (IA) nel processo legislativo dell’Emilia-Romagna, rappresenta senza dubbio un’innovazione significativa con il potenziale di rivoluzionare la qualità della legislazione. Tuttavia, come per ogni avanguardia tecnologica, emergono anche potenziali criticità che richiedono attenzione.

Una preoccupazione primaria riguarda la trasparenza e la comprensione dei processi decisionali dell’IA, poiché algoritmi complessi e spesso opachi potrebbero non essere facilmente interpretabili da coloro che non possiedono una specializzazione tecnica. Questo solleva questioni sull’accountability e sulla possibilità di contestare le decisioni suggerite dall’IA. Inoltre, la dipendenza dalla tecnologia potrebbe portare a un’eccessiva fiducia nei risultati forniti dall’IA, trascurando l’importanza del dibattito umano, dell’etica e della valutazione contestuale che solo la mente umana può offrire.

Un’altra area di preoccupazione è relativa alla protezione dei dati sensibili gestiti dall’IA, che deve essere garantita contro eventuali violazioni o usi impropri. Infine, l’introduzione dell’IA nel processo legislativo solleva interrogativi fondamentali sul ruolo dell’uomo nel governo e sulla democrazia stessa, ponendo l’accento sull’importanza di mantenere un equilibrio tra innovazione tecnologica e governance umana.

OMS: un avatar IA per promuovere la salute globale

Grazie all’intelligenza artificiale generativa, l’OMS lancia un promotore della salute capace di dialogare in 8 lingue,

In occasione della vigilia della Giornata Mondiale della Salute, dedicata quest’anno al tema “La mia salute, il mio diritto”, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annunciato il lancio di S.A.R.A.H., un prototipo di promotore della salute digitale potenziato con una risposta empatica generata dall’intelligenza artificiale (AI).

S.A.R.A.H., acronimo di Smart AI Resource Assistant for Health (Assistente Risorse Intelligente per la Salute), segna un’evoluzione negli avatar digitali per le informazioni sanitarie alimentati dall’IA, utilizzando modelli linguistici all’avanguardia e tecnologie di ultima generazione. Questa piattaforma è in grado di interagire con gli utenti 24 ore su 24 in 8 lingue differenti su vari argomenti sanitari, tramite qualsiasi dispositivo.

Il promotore della salute digitale dell’OMS è stato addestrato per fornire informazioni su temi sanitari principali, inclusi abitudini salutari e salute mentale, per aiutare le persone a ottimizzare il loro percorso di salute e benessere. L’obiettivo è fornire uno strumento aggiuntivo per permettere alle persone di realizzare i loro diritti alla salute, ovunque si trovino.

S.A.R.A.H. ha la capacità di assistere le persone nello sviluppo di una migliore comprensione dei fattori di rischio per alcune delle principali cause di morte nel mondo, inclusi cancro, malattie cardiache, malattie polmonari e diabete. Può aiutare le persone ad accedere a informazioni aggiornate su come smettere di fumare, mantenere uno stile di vita attivo, seguire una dieta salutare e ridurre lo stress, tra le altre cose.

“Il futuro della salute è digitale, e supportare i paesi nell’utilizzo del potere delle tecnologie digitali per la salute è una priorità per l’OMS”, ha affermato il Direttore Generale dell’OMS, Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus. “S.A.R.A.H. ci offre un’anteprima di come l’intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata in futuro per migliorare l’accesso alle informazioni sulla salute in modo più interattivo. Invito la comunità di ricerca ad aiutarci a continuare ad esplorare come questa tecnologia possa ridurre le disuguaglianze e aiutare le persone ad accedere a informazioni sanitarie affidabili e aggiornate.”

S.A.R.A.H. è ora alimentata da AI generativa anziché da un algoritmo o script preimpostato, ciò le permette di fornire risposte più accurate in tempo reale; di impegnarsi in conversazioni personalizzate dinamiche su larga scala che riflettono più accuratamente le interazioni umane e di offrire risposte empatiche e sfumate agli utenti in un ambiente privo di giudizi. La tecnologia è supportata da Soul Machines Biological AI.

L’OMS sollecita una continua ricerca su questa nuova tecnologia per esplorare i potenziali benefici per la salute pubblica e per comprendere meglio le sfide. Pur avendo un enorme potenziale per rafforzare la salute pubblica, l’AI solleva anche importanti questioni etiche, tra cui l’accesso equo, la privacy, la sicurezza e l’accuratezza, la protezione dei dati e il bias.

La valutazione continua e il perfezionamento come parte di questo progetto sottolineano l’impegno dell’OMS nel portare le informazioni sulla salute più vicino alle persone, mantenendo gli standard più elevati di etica e contenuti basati sull’evidenza. Sviluppatori, responsabili politici e fornitori di assistenza sanitaria devono affrontare queste questioni etiche e di diritti umani nello sviluppo e nel dispiegamento dell’AI per garantire che tutte le persone possano beneficiarne.

Il progetto S.A.R.A.H. mira all’apprendimento continuo e allo sviluppo di un prototipo che possa ispirare informazioni affidabili, responsabili e accessibili.

Immagine: Florence, il primo operatore sanitario virtuale dell’OMS, credit WHO – OMS.

Intelligenza artificiale: garantisce sicurezza e salute dei lavoratori ?

Analisi rivela minima focalizzazione sull’incremento del benessere dei lavoratori, e sollevado questioni urgenti sulla regolamentazione etica dell’IA.

L’introduzione delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale (AI) nella gestione del personale rappresenta una delle evoluzioni più significative nel panorama lavorativo moderno. Queste tecnologie, denominate AI-based Worker Management (AIWM), hanno il potenziale di rivoluzionare non solo i modelli di gestione delle risorse umane ma anche le dinamiche quotidiane nei luoghi di lavoro. La ricerca esplorata pone particolare enfasi sull’impatto di queste tecnologie sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori (OSH), un’area che, fino a ora, ha ricevuto una considerazione limitata rispetto alle vaste possibilità offerte dall’IA.

L’analisi di brevetti relativi alle AIWM ha svelato che, benché ci sia un crescente interesse per lo sviluppo di tali tecnologie, solo una minima parte è stata esplicitamente progettata con l’obiettivo di migliorare il benessere dei lavoratori. La maggior parte delle applicazioni AIWM tende a concentrarsi sull’efficienza operativa, la supervisione e la valutazione delle prestazioni, lasciando in secondo piano le considerazioni relative alla sicurezza e alla salute dei lavoratori.

Tra le scoperte principali, vi è l’evidenza che l’IA sta cambiando la natura del lavoro e i rapporti professionali, introducendo nuovi rischi potenziali per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Questo include l’aumento dello stress legato al lavoro, causato da ritmi di lavoro accelerati e da una sorveglianza basata su prestazioni monitorate da algoritmi, che può contribuire a problemi di salute mentale.

La ricerca suggerisce una necessità urgente di supervisione strategica e di integrazione delle considerazioni di sicurezza e salute sin dalla progettazione e implementazione delle tecnologie AIWM. Ciò richiede un impegno sia da parte dei creatori di tecnologia che dei responsabili delle politiche lavorative per garantire che l’evoluzione del lavoro guidata dall’IA non avvenga a scapito del benessere dei lavoratori.

È essenziale che le aziende adottino un approccio proattivo nell’utilizzare l’IA per migliorare, piuttosto che compromettere, le condizioni di lavoro. Ciò include lo sviluppo di tecnologie AIWM che promuovano un ambiente lavorativo sicuro, sano e produttivo, rispettando al contempo la dignità e i diritti dei lavoratori.

In conclusione, mentre l’IA presenta opportunità senza precedenti per la trasformazione del lavoro, è cruciale che il suo impiego nei luoghi di lavoro sia guidato da principi etici solidi e da un’impegno verso il miglioramento della qualità della vita lavorativa. La collaborazione tra sviluppatori di tecnologia, datori di lavoro, lavoratori e regolatori sarà fondamentale per navigare le sfide presentate dall’AIWM e sfruttare pienamente i suoi benefici potenziali.

Fonte: Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.

Intelligenza Artificiale rivoluziona le birre belga

Un futuro di gusti personalizzati: come l’IA prevede e soddisfa le preferenze dei consumatori

Il mondo della birra belga, già rinomato per la sua incredibile varietà e qualità, sta per intraprendere un nuovo capitolo grazie alla scienza moderna: il machine learning. In uno studio pubblicato su “Nature Communications”, un team di ricercatori, guidato da Kevin Verstrepen, ha sviluppato un metodo che potrebbe trasformare il processo di crezione di nuovi sapori di birra, sia alcolici che non alcolici, aumentando significativamente l’apprezzamento dei consumatori. Questo approccio non solo promette di rendere la produzione più efficiente ed economica ma apre anche la strada a una personalizzazione senza precedenti delle esperienze gustative.

Tra Chimica e Gusto: Un Complesso Equilibrio

Prevedere se un nuovo sapore incontrerà il favore del pubblico è notoriamente complesso, dato l’ampio numero di composti chimici coinvolti e la varietà di fattori esterni che influenzano le preferenze individuali. Tradizionalmente, questa sfida viene affrontata attraverso costosi e lunghi test sui consumatori, i cui risultati possono essere limitati e non sempre indicativi delle preferenze di un pubblico più ampio.

Il gruppo di ricerca di Verstrepen ha analizzato oltre 200 proprietà chimiche di 250 birre commerciali belghe, rappresentative di 22 stili diversi, come le bionde e le tripel. Questi dati sono stati poi correlati con i profili sensoriali descrittivi ottenuti da un panel di assaggiatori esperti e con le recensioni di oltre 180.000 consumatori provenienti da RateBeer, un database online di recensioni di birre. Grazie a questo vasto set di dati, i ricercatori hanno addestrato modelli di machine learning in grado di correlare e prevedere i gusti e l’apprezzamento dei consumatori basandosi sul profilo chimico delle birre.

Oltre la Degustazione Tradizionale: Il Futuro è Digitale

Utilizzando le previsioni del modello, i ricercatori hanno modificato la ricetta di una birra alcolica e una non alcolica, ottenendo un apprezzamento significativamente maggiore da parte di un panel di assaggiatori esperti in degustazioni alla cieca. Questo strumento promette di rivoluzionare il controllo della qualità e lo sviluppo delle ricette delle birre, consentendo di adattarsi con precisione alle richieste dei consumatori.

Sebbene i risultati siano al momento limitati agli stili di birra belga commercialmente più diffusi, e possano essere necessari ulteriori campioni per ottimizzare le previsioni e superare alcune limitazioni, come l’identificazione degli effetti specifici per stile e le variabili demografiche, il potenziale di questa tecnologia è vasto. Potrebbe, infatti, estendersi ben oltre il mondo della birra, offrendo nuove prospettive anche nel settore alimentare e delle bevande in generale.

In sintesi, questo studio non solo apre nuove frontiere nel campo della gastronomia molecolare e della produzione di birra, ma segnala anche l’inizio di un’era in cui la tecnologia e il gusto si fondono per creare esperienze culinarie sempre più personalizzate e appaganti.

Articolo Nature Communication: Predicting and improving complex beer flavor through machine learning. DOI 10.1038/s41467-024-46346-0.

Professioni e ruoli a rischio nell’era dell’Intelligenza Artificiale

Con l’avanzamento rapido dell’intelligenza artificiale (IA), il mondo del lavoro sta assistendo a una trasformazione senza precedenti. Alcune professioni, in particolare, si trovano ad affrontare sfide significative, con la potenziale automazione che minaccia di rendere obsoleti certi ruoli. Questo articolo esplora alcune delle professioni più a rischio nell’era dell’IA e riflette su come lavoratori e aziende possono adattarsi a queste evoluzioni.

L’introduzione dell’IA nei diversi settori sta accelerando, portando con sé sia opportunità che sfide. Mentre alcune professioni traggono vantaggio dall’automazione e dall’efficienza migliorate, altre rischiano di essere marginalizzate. Ecco alcune delle professioni maggiormente a rischio:

  1. Operatori di telemarketing: Con la capacità dell’IA di condurre conversazioni sempre più fluide, i ruoli che richiedono interazioni clienti di base sono tra i primi a essere automatizzati.
  2. Addetti alla trascrizione: L’avvento di software di trascrizione automatica altamente precisi rende meno necessaria la trascrizione manuale, mettendo a rischio questa professione.
  3. Cassieri e addetti alla vendita: L’introduzione di casse automatiche e sistemi di checkout self-service nelle attività commerciali riduce il bisogno di personale addetto alla vendita e al pagamento.
  4. Operai di produzione e montaggio: L’automazione e i robot industriali stanno sostituendo i lavori ripetitivi in catena di montaggio, aumentando l’efficienza ma riducendo la necessità di lavoro umano in queste aree.
  5. Analisti di dati di base: Con l’IA in grado di analizzare grandi quantità di dati più rapidamente ed efficacemente degli esseri umani, i ruoli che si occupano di analisi dati di base senza un livello significativo di interpretazione o decisione critica sono a rischio.

Come adattarsi al cambiamento

La transizione verso un’economia sempre più influenzata dall’IA richiede un ripensamento del mondo del lavoro. Ecco alcune strategie per adattarsi:

  • Formazione e riqualificazione: I lavoratori in professioni a rischio dovrebbero considerare la formazione in competenze più richieste, come la gestione dei dati, l’analisi avanzata, o la programmazione.
  • Sviluppo di competenze unicamente umane: Competenze quali creatività, empatia e intelligenza emotiva sono difficilmente replicabili dall’IA e saranno sempre più valorizzate nel mercato del lavoro.
  • Flessibilità e apprendimento continuo: L’adozione di un approccio flessibile e la disponibilità all’apprendimento continuo aiutano a navigare meglio in un mercato del lavoro in rapida evoluzione.
  • Collaborazione uomo – macchina: Invece di vedere l’IA come una minaccia, si può cercare di capire come essa possa migliorare la propria professione, facilitando compiti ripetitivi e permettendo agli esseri umani di concentrarsi su compiti di livello superiore.

Conclusione

L’avvento dell’IA sta rimodellando il mondo del lavoro, ponendo sfide significative ma offrendo anche nuove opportunità. Adattarsi a questo cambiamento richiede un impegno proattivo da parte di lavoratori, aziende e istituzioni educative nel promuovere la formazione continua e lo sviluppo di competenze future-proof. La chiave per prosperare nell’era dell’IA risiede nella capacità di integrare le nuove tecnologie nel mondo del lavoro, valorizzando al contempo le qualità unicamente umane.

Rivoluzione e evoluzione del Data Journalism

Come la narrazione basata sui Dati sta modellando il futuro dell’informazione

Il data journalism, o giornalismo dati, rappresenta una frontiera innovativa nel campo dell’informazione, fondendo analisi giornalistica e tecnica data science per raccontare storie attraverso i dati. Questo approccio offre una lente di ingrandimento sui fenomeni sociali, economici e politici, permettendo di svelare tendenze e pattern altrimenti invisibili.

Origini e evoluzione

Il data journalism trae origine dalla necessità di interpretare grandi volumi di dati disponibili nell’era digitale. La sua ascesa è stata favorita dall’avanzamento tecnologico e dalla crescente disponibilità di dataset aperti. Le radici del data journalism possono essere ritrovate nel giornalismo investigativo e di precisione, ma è con l’avvento di internet e la digitalizzazione massiva che ha preso la forma attuale, diventando cruciale per la comprensione di questioni complesse.

Il ruolo del Data Journalist

Il data journalist è un ibrido tra un giornalista tradizionale e un analista di dati. Questo professionista si occupa di raccogliere, filtrare, analizzare e visualizzare grandi insiemi di dati per produrre reportage che non solo informino, ma anche coinvolgano e facciano riflettere il pubblico. Questo approccio richiede una combinazione di competenze giornalistiche, capacità analitiche e conoscenza degli strumenti di data visualization.

Strumenti e metodologie

Il lavoro di un data journalist si articola in varie fasi, dalla raccolta alla pulizia dei dati, dall’analisi fino alla presentazione. Si avvalgono di software per l’analisi statistica, database, e strumenti di visualizzazione dati come Tableau, Qlik, o programmi open source come R e Python. La sfida è trasformare i dati grezzi in informazioni comprensibili e interessanti per il grande pubblico, spesso attraverso grafici interattivi, mappe o infografiche.

Importanza e impatto

Il data journalism ha un ruolo fondamentale nell’era dell’informazione. Permette di affrontare tematiche complesse come cambiamenti climatici, pandemie, flussi migratori o fenomeni economici globali, offrendo una prospettiva basata su fatti concreti. Inoltre, contribuisce a contrastare la disinformazione, fornendo al pubblico strumenti per comprendere criticamente la realtà.

Sfide e prospettive future

Nonostante il potenziale rivoluzionario, il data journalism affronta diverse sfide, inclusa la necessità di competenze altamente specializzate e l’accessibilità ai dataset. La privacy e la sicurezza dei dati rappresentano ulteriori preoccupazioni. Tuttavia, l’evoluzione delle tecnologie e l’interesse crescente verso la trasparenza e l’accountabilità pubblica promettono di espandere il campo d’azione del data journalism, rendendolo uno strumento ancora più potente per la democrazia e l’informazione pubblica.

Il data journalism è molto più di una semplice branca del giornalismo; è una lente attraverso la quale è possibile esplorare e comprendere il mondo in modo più approfondito e accurato, trasformando i dati in narrazioni che possono educare, informare e ispirare.

Intelligenza artificiale: 220 casi di plagio e 88 studenti sospesi in Svezia

Il mondo accademico svedese si trova al centro di una tempesta scatenata dall’utilizzo di ChatGPT e altri strumenti di intelligenza artificiale (IA) da parte degli studenti. Con 221 casi di sospetto plagio legati all’IA, la risposta delle università è stata netta: 82 studenti sospesi, una decisione che ha sollevato non poche polemiche e ha aperto un dibattito sul ruolo dell’IA nell’istruzione.

Dibattito Acceso e Reazioni degli Studenti

Il divieto dell’IA nelle aule universitarie ha provocato una forte reazione tra gli studenti, molti dei quali vedono in questi strumenti un potenziale inesplorato per migliorare l’apprendimento. Il richiamo a una regolamentazione chiara e all’adozione di una posizione più flessibile verso l’IA sottolinea la necessità di un aggiornamento dei metodi didattici e valutativi tradizionali.

Verso Nuove Forme di Valutazione

La proposta di introdurre esami orali e modificare le modalità di esame per includere quesiti inaccessibili all’IA mira a promuovere un uso responsabile e consapevole delle nuove tecnologie. Questo approccio potrebbe non solo ridurre il plagio ma anche incentivare lo sviluppo del pensiero critico e delle capacità analitiche degli studenti.

L’IA e il Futuro del Lavoro

Il dibattito sull’IA in Svezia va oltre l’ambito accademico, toccando temi cruciali come la preparazione degli studenti alle sfide del mercato del lavoro futuro. Imparare a utilizzare efficacemente l’IA durante il percorso universitario può dotare i futuri professionisti di un vantaggio competitivo significativo in un mondo sempre più digitalizzato.

Intelligenza Artificiale come opportunità di crescita

Il caso svedese evidenzia come l’introduzione dell’IA nel mondo dell’educazione rappresenti sia una sfida che un’opportunità. È fondamentale trovare un equilibrio tra la tutela dell’integrità accademica e l’adozione di tecnologie avanzate che possano arricchire il processo di apprendimento e preparare adeguatamente gli studenti al futuro. La risposta a questa sfida richiederà un dialogo aperto tra istituzioni educative, studenti e esperti di tecnologia, oltre a un impegno costante verso l’innovazione didattica e valutativa.

Intelligenza artificiale: la risoluzione dell’ONU

Nazioni Unite: rispetto, tutela e promozione dei diritti umani nella progettazione, sviluppo, diffusione e utilizzo dell’IA.

Il 21 marzo 2024, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha compiuto un passo significativo adottando una risoluzione rivoluzionaria volta a promuovere lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale (IA) “sicuri, protetti e affidabili” che siano in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Guidata dagli Stati Uniti, la risoluzione è stata approvata senza la necessità di un voto formale, segnando un ampio sostegno da parte degli stati membri dell’Assemblea, con oltre 120 co-sponsor che si sono uniti all’iniziativa. La risoluzione sottolinea l’imperativo di salvaguardare i diritti umani durante l’intero ciclo di vita dell’IA, dalla progettazione e sviluppo fino al dispiegamento e utilizzo.

Una delle riconoscenze fondamentali all’interno della risoluzione è l’ammissione del potenziale dell’IA di accelerare i progressi verso il raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Questo segna la prima volta che l’Assemblea Generale ha affrontato formalmente la necessità di regolamentazione nel campo emergente dell’IA, facendo eco ai sentimenti espressi in precedenza dal Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, che ha salutato la mossa come un avanzamento storico nel garantire l’utilizzo sicuro delle tecnologie IA.

Al centro della risoluzione c’è l’insistenza sulla coerenza nel mantenere i principi dei diritti umani sia online che offline. Invita tutti gli stakeholder a astenersi dal dispiegare sistemi IA che contravvengano alle leggi internazionali sui diritti umani o che pongano rischi ingiustificati al godimento dei diritti umani.

Inoltre, l’Assemblea sottolinea l’imperativo di sforzi cooperativi tra le nazioni e vari stakeholder per colmare il divario digitale e migliorare l’alfabetizzazione digitale, in particolare nelle regioni meno tecnologicamente avanzate. Riconoscendo le disparità nello sviluppo tecnologico tra i paesi, la risoluzione fa appello per un accesso inclusivo alle tecnologie IA per promuovere uno sviluppo globale equo.

Nelle sue osservazioni prima dell’adozione della risoluzione, l’Ambasciatore degli Stati Uniti e Rappresentante Permanente presso l’ONU, Linda Thomas-Greenfield, ha sottolineato l’importanza del dialogo inclusivo nella definizione delle future politiche sull’IA. Ha espresso ottimismo che lo spirito collaborativo dimostrato nella redazione di questa risoluzione possa servire da modello per affrontare le sfide dell’IA in altri ambiti, come la pace e la sicurezza e il dispiegamento responsabile dell’IA militare.

Thomas-Greenfield ha enfatizzato la responsabilità della comunità internazionale di governare le tecnologie IA in modo responsabile, assicurando che servano gli interessi dell’umanità mantenendo al contempo dignità, sicurezza e libertà fondamentali. Ha chiamato a un sforzo concertato per sfruttare l’IA per avanzare le priorità condivise nello sviluppo sostenibile e colmare il divario digitale globale.

L’adozione di questa risoluzione storica segna un momento cruciale negli sforzi internazionali per navigare le dimensioni etiche e regolatorie dell’IA, stabilendo un precedente per la futura formulazione di politiche e governance in questo campo in rapida evoluzione.

IA: occhi intelligenti sulle Città, innovazione ENEA nel monitoraggio dei flussi pedonali

Come intelligenza artificiale e computer vision stanno trasformando la sicurezza e la vivibilità urbana a Milano

In uno studio pionieristico realizzato da ENEA, intitolato “Test delle tecnologie AI per il monitoraggio dei flussi pedonali”, si esplora l’applicazione dell’intelligenza artificiale nel monitorare i flussi pedonali nelle aree urbane densamente popolate, con un focus particolare sulla piazza Duca d’Aosta a Milano, uno degli snodi strategici della città. Questo progetto, parte dell’iniziativa CityFlows e finanziato dall’European Institute of Innovation and Technology (EIT), mira a migliorare la sicurezza e la vivibilità urbana attraverso l’uso innovativo della computer vision.

Federico Karagulian, ricercatore ENEA e coautore dello studio, sottolinea l’importanza di questo lavoro, che non solo applica la computer vision per identificare univocamente i pedoni in circa 2 milioni di fotogrammi ma anche sviluppa una metodologia innovativa per elaborare questi dati. L’obiettivo è fornire informazioni dettagliate e statistiche sui movimenti pedonali, come densità e velocità, che possono essere utili per gli amministratori pubblici nella gestione delle dinamiche urbane.

La ricerca ha dimostrato che le principali direzioni dei flussi pedonali sono fortemente correlate con punti di interesse come gli ingressi della metropolitana e della stazione ferroviaria, con variazioni significative a seconda dell’orario e del giorno della settimana. Tali informazioni sono cruciali per la progettazione di spazi urbani più sicuri e funzionali.

Karagulian evidenzia inoltre l’importanza della privacy nella raccolta dei dati, assicurando che tutte le immagini siano state trattate per garantire l’anonimato dei soggetti coinvolti. Questa attenzione alla privacy dimostra la responsabilità e l’eticità che guidano l’uso delle tecnologie AI in contesti sensibili come il monitoraggio dei flussi pedonali.

L’applicazione della computer vision nel monitoraggio dei flussi pedonali apre nuove possibilità non solo nel campo della sicurezza urbana ma anche in altri settori come l’industria, l’automotive e la medicina, come suggerisce Karagulian. Questo studio ENEA rappresenta un passo significativo verso l’impiego responsabile e innovativo dell’AI nelle città, offrendo strumenti preziosi per migliorare la qualità della vita urbana.